Over the Moon - Il fantastico mondo di Lunaria
Over the Moon
Durata
95
Formato
Regista
Fei Fei è una ragazzina molto brillante, appassionata di scienze e che da sempre coltiva l’amore per le stelle. Il suo sogno è quello di riuscire a incontrare Chang’e, la dea della luna: per questo prova a costruire una navicella con cui affrontare il viaggio.
Dopo essere stato per diversi anni animatore di punta del Rinascimento Disney e aver conquistato l’Oscar nel 2018 con il bellissimo cortometraggio Dear Basketball, mettendo per immagini la lettera che Kobe Bryant ha scritto al basket, la leggenda Glen Keane fa il suo esordio dietro la macchina da presa. Le aspettative altissime – motivate da un passato in cui Keane è stato supervisore all’animazione di personaggi iconici come Ariel, La Bestia, Aladdin, Pocahontas e Tarzan – sono purtroppo solo parzialmente attese, anche se l’aspetto visivo è naturalmente notevole, come dimostra un incipit convincente, in cui spicca una sequenza che richiama alla memoria La storia della Principessa Splendente di Isao Takahata. Tuttavia, dopo pochi minuti la narrazione si assesta su binari abbastanza convenzionali, mostrando nei numerosi intermezzi musicali il debito del regista nei confronti dei Classici Disney, con canzoni non sempre memorabili o degne di nota, anche se qualche brano delicato e riuscito non manca. L’intreccio è una variazione sul tema del viaggio e della ricerca, con la protagonista che prova a reagire al lutto familiare intraprendendo un’avventura che la porterà sulla luna: la magia pura (in cui c’è spazio anche per un omaggio puro e sincero a George Méliès) si alterna a momenti meno riusciti, soprattutto in una parte centrale macchinosa e che fatica a decollare completamente. L’incanto visivo e il talento di Keane prendono il sopravvento solo parzialmente in un’opera che a tratti potrebbe risultare banale, in cui le emozioni per gli occhi purtroppo non sempre corrispondono a quelle della mente e del cuore.
Dopo essere stato per diversi anni animatore di punta del Rinascimento Disney e aver conquistato l’Oscar nel 2018 con il bellissimo cortometraggio Dear Basketball, mettendo per immagini la lettera che Kobe Bryant ha scritto al basket, la leggenda Glen Keane fa il suo esordio dietro la macchina da presa. Le aspettative altissime – motivate da un passato in cui Keane è stato supervisore all’animazione di personaggi iconici come Ariel, La Bestia, Aladdin, Pocahontas e Tarzan – sono purtroppo solo parzialmente attese, anche se l’aspetto visivo è naturalmente notevole, come dimostra un incipit convincente, in cui spicca una sequenza che richiama alla memoria La storia della Principessa Splendente di Isao Takahata. Tuttavia, dopo pochi minuti la narrazione si assesta su binari abbastanza convenzionali, mostrando nei numerosi intermezzi musicali il debito del regista nei confronti dei Classici Disney, con canzoni non sempre memorabili o degne di nota, anche se qualche brano delicato e riuscito non manca. L’intreccio è una variazione sul tema del viaggio e della ricerca, con la protagonista che prova a reagire al lutto familiare intraprendendo un’avventura che la porterà sulla luna: la magia pura (in cui c’è spazio anche per un omaggio puro e sincero a George Méliès) si alterna a momenti meno riusciti, soprattutto in una parte centrale macchinosa e che fatica a decollare completamente. L’incanto visivo e il talento di Keane prendono il sopravvento solo parzialmente in un’opera che a tratti potrebbe risultare banale, in cui le emozioni per gli occhi purtroppo non sempre corrispondono a quelle della mente e del cuore.