Grégoire (Louis-Do de Lencquesaing) è un produttore cinematografico che sembra avere tutto dalla vita: una bella famiglia e un lavoro che lo appassiona. Quando però la sua società è sull'orlo del fallimento, e non sembrano più esserci vie d'uscita, Grégoire si suicida. Per la vedova Sylvia (Chiara Caselli) e le sue tre figlie non sarà semplice capire il perché del suo estremo gesto.



Ispirato alla vera storia del produttore Humbert Balsan, morto suicida nel 2005 a soli cinquant'anni, che avrebbe dovuto produrre l'esordio dietro la macchina da presa di Mia Hansen-Løve. La giovane autrice francese è brava nel descrivere l'ambiente familiare segnato dalle conseguenze della morte di Grégoire, mentre qualche riserva in più la lascia la rappresentazione un po' semplicistica del mondo cinematografico. Discreta la messinscena, anche se manca un po' di mordente e non si segnalano grandi guizzi realmente degni di nota. Buono il lavoro del cast, anche per merito di una sceneggiatura capace di approfondire efficacemente le singole psicologie di ogni personaggio.
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