Paura 3D
Durata
104
Formato
Regista
Ale (Domenico Diele) lavora in un'autofficina, frequentata anche dall'eccentrico marchese Lanzi (Peppe Servillo). Prima di partire per alcuni giorni, il nobile lascia in consegna l'auto per alcuni controlli: Ale ne approfitta e coinvolge gli amici Marco (Claudio Di Biagio) e Simone (Lorenzo Pedrotti) in un giro a bordo della macchina di Lanzi. Trovate le chiavi della villa in cui vive il marchese, i tre vogliono approfittarne per spassarsela, ma l'uomo torna in anticipo.
Dopo l'esperimento fantascientifico (ben poco riuscito) intrapreso con L'arrivo di Wang (2011), i fratelli Manetti scelgono di ripartire dal loro primo amore, il cinema di genere, ispirandosi ai più noti nomi nostrani che hanno reso grande il thriller a tinte horror (da Mario Bava a Dario Argento). Il risultato, purtroppo, non è minimamente all'altezza dei modelli di riferimento: la prima metà del film, che dovrebbe inquadrare la storia e gettare le basi per un climax tensivo, scorre senza lasciare il segno e anzi si dilunga in scene inutili e involontariamente ridicole che screditano i protagonisti. La seconda parte, che racchiude la componente più orrorifica e splatter, sconta le premesse tremendamente approssimative. Più sbadigli che spaventi.
Dopo l'esperimento fantascientifico (ben poco riuscito) intrapreso con L'arrivo di Wang (2011), i fratelli Manetti scelgono di ripartire dal loro primo amore, il cinema di genere, ispirandosi ai più noti nomi nostrani che hanno reso grande il thriller a tinte horror (da Mario Bava a Dario Argento). Il risultato, purtroppo, non è minimamente all'altezza dei modelli di riferimento: la prima metà del film, che dovrebbe inquadrare la storia e gettare le basi per un climax tensivo, scorre senza lasciare il segno e anzi si dilunga in scene inutili e involontariamente ridicole che screditano i protagonisti. La seconda parte, che racchiude la componente più orrorifica e splatter, sconta le premesse tremendamente approssimative. Più sbadigli che spaventi.