
Un pesce di nome Wanda
A Fish Called Wanda
Durata
108
Formato
Regista
Londra. Una gang composta dal boss George (Tom Georgenson), la sua fiamma Wanda (Jamie Lee Curtis), l'istrionico Otto (Kevin Kline) e il balbuziente Ken (Michael Palin) svaligia una banca in pieno centro. Una volta fuggiti, Otto e Wanda cercano di fregare George, facendolo arrestare e prendendo il malloppo. Ma il boss ha nascosto la refurtiva e non ha nessuna intenzione di rivelarne l'ubicazione. L'impasse sarà interrotta, a sorpresa, dall'avvocato incaricato di difenderlo: Archie Leach (John Cleese).
Scritta da John Cleese (ex Monty Python) e girata da Charles Crichton, regista ottantenne che aveva lavorato soprattutto per il piccolo schermo, Un pesce di nome Wanda è una delle più celebri e riuscite commedie inglesi degli anni '80. Caratterizzata da un ritmo travolgente, da una scrittura dei personaggi magistrale (a partire dal burrascoso Otto, interpretato da Kevin Kline) e da quel pizzico di irriverenza politically incorrect (spassosissima la scena, reiterata, dell'omicidio dei cani dell'anziana testimone) che aggiunge una sana dose di cinismo, la pellicola di Crichton è uno di quei rari film che rimangono freschi e pungenti in eterno, facendosi consumare ogni volta come se fosse la prima e iniettando dosi massicce di buon umore nello spettatore, di qualsiasi età o estrazione sociale. Ogni battuta centra il bersaglio, il cast vola altissimo, i dialoghi spaziano tra grottesco e commedia classica: in altre parole, il cinema inglese, declinato nel genere comico, al suo meglio. Successo planetario e pioggia di premi in tutto il mondo: tra gli altri, Oscar a Kevin Kline come miglior attore non protagonista.
Scritta da John Cleese (ex Monty Python) e girata da Charles Crichton, regista ottantenne che aveva lavorato soprattutto per il piccolo schermo, Un pesce di nome Wanda è una delle più celebri e riuscite commedie inglesi degli anni '80. Caratterizzata da un ritmo travolgente, da una scrittura dei personaggi magistrale (a partire dal burrascoso Otto, interpretato da Kevin Kline) e da quel pizzico di irriverenza politically incorrect (spassosissima la scena, reiterata, dell'omicidio dei cani dell'anziana testimone) che aggiunge una sana dose di cinismo, la pellicola di Crichton è uno di quei rari film che rimangono freschi e pungenti in eterno, facendosi consumare ogni volta come se fosse la prima e iniettando dosi massicce di buon umore nello spettatore, di qualsiasi età o estrazione sociale. Ogni battuta centra il bersaglio, il cast vola altissimo, i dialoghi spaziano tra grottesco e commedia classica: in altre parole, il cinema inglese, declinato nel genere comico, al suo meglio. Successo planetario e pioggia di premi in tutto il mondo: tra gli altri, Oscar a Kevin Kline come miglior attore non protagonista.