Sam (Zoey Deutch), giovane ragazza dalla quotidianità apparentemente perfetta, si trova a dover rivivere ogni giorno… il suo ultimo giorno di vita.

Tratto dall’omonimo romanzo di Lauren Oliver, il terzo lungometraggio di Ry Russo-Young racconta il loop temporale in cui incappa un’adolescente che non apprezza il “bello dello stare al mondo”. Già scontato, così, un messaggio inerente alla comprensione di capire cosa sia importante nella vita e sull’attenzione a godersi al meglio il tempo presente in questa pellicola decisamente prevedibile Prima di domani finisce presto per risultare una dramedy teen politicamente corretta, retorica e scritta maluccio, che può ricordare Ricomincio da capo (1993) di Harold Ramis ma senza averne né la verve narrativa né la capacità di stupire. Un film indie che non serve a nessuno, intaccato anche da un finale melenso e grossolano. Come se non bastasse, la protagonista Zoey Deutch non è mai credibile come dovrebbe. Evitabile.
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