La leggenda di Bagger Vance
The Legend of Bagger Vance
Durata
126
Formato
Regista
Rannulph Junuh (Matt Damon) è stato un grande giocatore di golf ma, dopo aver combattuto nella Prima guerra mondiale, è sprofondato, come tanti altri reduci, nell'alcolismo. In un'America alle prese con la Depressione, troverà la forza di riscattarsi e recuperare il suo talento grazie all'amata Adele (Charlize Theron) e a un caddie venuto dal nulla (Will Smith).
Deciso passo falso di Robert Redford che firma un'operazione buonista e straripante di retorica. Perfettamente, e senza sorprese, saldato tra il genere sportivo e l'americanissimo racconto sulla seconda occasione, il film è sceneggiato da Jeremy Leven a partire dal romanzo omonimo di Steven Pressfield: sviluppo incoerente, inserti didascalici (la storia d'amore tra Ranulph e Adele) e un sentimentalismo stucchevole e fastidioso. Anche la proverbiale abilità di Redford nella direzione degli attori latita: sia Matt Damon che Will Smith si dimostrano impacciati e svogliati, regalando prove da dimenticare. Unica nota interessante, la presenza di Jack Lemmon (il vecchio Hardy Greaves, narratore della vicenda) in un'ultima, fugace e non accreditata apparizione pochi mesi prima della morte. Confezione inutilmente laccata: musiche di Rachel Portman, fotografia di Michael Ballhaus.
Deciso passo falso di Robert Redford che firma un'operazione buonista e straripante di retorica. Perfettamente, e senza sorprese, saldato tra il genere sportivo e l'americanissimo racconto sulla seconda occasione, il film è sceneggiato da Jeremy Leven a partire dal romanzo omonimo di Steven Pressfield: sviluppo incoerente, inserti didascalici (la storia d'amore tra Ranulph e Adele) e un sentimentalismo stucchevole e fastidioso. Anche la proverbiale abilità di Redford nella direzione degli attori latita: sia Matt Damon che Will Smith si dimostrano impacciati e svogliati, regalando prove da dimenticare. Unica nota interessante, la presenza di Jack Lemmon (il vecchio Hardy Greaves, narratore della vicenda) in un'ultima, fugace e non accreditata apparizione pochi mesi prima della morte. Confezione inutilmente laccata: musiche di Rachel Portman, fotografia di Michael Ballhaus.