Proxima
Proxima
Durata
107
Formato
Regista
L'astronauta Sarah (Eva Green) sta seguendo un periodo di formazione nell'Agenzia spaziale di Colonia per prepararsi a una dura missione: soggiornare un anno intero a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Ma la sua professione si scontrerà con il suo essere madre di una bimba di otto anni, Stella (Zélie Boulant).
Sarah non è solo un’astronauta. Madre single, perfezionista e determinata, si dà la missione per nulla facile di conciliare vita privata, familiare e lavorativa. È così che inizia Proxima, un film che se lo dovessimo definire con un aggettivo sarebbe sicuramente “equilibrato”: tutto in quest'opera è dosato in quantità e qualità. Una giusta ponderazione di sentimentalismi patetici come alcuni momenti con la figlia o l’ex marito, ed invece una più severa rigidità all’interno del programma di addestramento della spedizione. Un tentativo piuttosto riuscito che riesce ad allontanarsi dall'ingombrante cinematografia statunitense in materia, di cui riprende il fascino e il rigore narrativo aggiungendo però una caratterizzazione psicologica più profonda ai personaggi. Sono loro infatti ad essere osservati nell'interezza di esseri umani credibili, sinceri, consentendo allo spettatore di allargare lo sguardo a una pluralità di prospettive. Il tocco della regista è sicuramente visibile anche se desta qualche perplessità la gestione di Sarah, unico personaggio femminile della spedizione e vittima in alcune scene di maschilismo salvato sul filo del rasoio dalla messa in scena del rapporto con Mike (un eccellente Matt Dillon). Grande punto a favore è infine proprio la recitazione di Eva Green e della piccola Zélie Boulant, capaci di trasmettere e mostrarci una sana conflittualità, riscontrabile soprattutto nel finale, dove qualcuno, forse, è riuscito anche a commuoversi.