La regina Margot
La reine Margot
Premi Principali
Premio per la miglior attrice al Festival di Cannes 1994
Durata
159
Formato
Regista
Francia, 1572. Caterina de' Medici (Virna Lisi) offre la figlia Margot (Isabelle Adjani) in sposa a Enrico di Navarra (Daniel Auteuil), protestante, per cercare di sedare i disordini tra cattolici e ugonotti, sapendo che comunque il trono è destinato al figlio Carlo IX (Jean-Hugues Anglade). La situazione però precipiterà fino a culminare nel massacro della notte di San Bartolomeo, dove anche la famiglia reale verrà coinvolta, mentre Caterina si rivelerà una sovrana spietata.
Prendendo ispirazione dal romanzo di Alexandre Dumas padre e dalla pellicola del 1954 con protagonista Jeanne Moreau, Patrice Chéreau dirige questo ritratto oscuro e sanguinoso della corte reale francese, tra tradimenti, intrighi, assassini e abietti ribaltamenti politici. A tirare le fila di questo complicato quadro è la diabolica Caterina (una Virna Lisi quasi irriconoscibile per via del trucco prostetico), una figura totalmente negativa, assetata di potere al punto da sacrificare i suoi stessi figli nel nome del trono. Se da un lato la ricostruzione storica è pienamente riuscita (candidato all'Oscar per i costumi) e il cast è in forma smagliante, con una fulgida Isabelle Adjani e un seducente Vincent Pérez, dall'altro la regia non si concede molti guizzi, risultando spesso scolastica e quasi televisiva, pesante da digerire per tutta l'eccessiva durata della pellicola. Giovano le atmosfere cupe, piuttosto calzanti, e non si risparmia, positivamente, su dettagli cruenti e su erotismo anche piuttosto spinto. Premio della giuria al 47º Festival di Cannes.
Prendendo ispirazione dal romanzo di Alexandre Dumas padre e dalla pellicola del 1954 con protagonista Jeanne Moreau, Patrice Chéreau dirige questo ritratto oscuro e sanguinoso della corte reale francese, tra tradimenti, intrighi, assassini e abietti ribaltamenti politici. A tirare le fila di questo complicato quadro è la diabolica Caterina (una Virna Lisi quasi irriconoscibile per via del trucco prostetico), una figura totalmente negativa, assetata di potere al punto da sacrificare i suoi stessi figli nel nome del trono. Se da un lato la ricostruzione storica è pienamente riuscita (candidato all'Oscar per i costumi) e il cast è in forma smagliante, con una fulgida Isabelle Adjani e un seducente Vincent Pérez, dall'altro la regia non si concede molti guizzi, risultando spesso scolastica e quasi televisiva, pesante da digerire per tutta l'eccessiva durata della pellicola. Giovano le atmosfere cupe, piuttosto calzanti, e non si risparmia, positivamente, su dettagli cruenti e su erotismo anche piuttosto spinto. Premio della giuria al 47º Festival di Cannes.