I racconti della Louisiana

Un dodicenne ragazzo cajun (Joseph Boudreaux) passa le sue giornate muovendosi in barca tra le paludi della Louisiana, evitando pericolosi alligatori e pescando in compagnia di un procione, suo fedele e onnipresente amico. Un giorno, nel corso delle sue escursioni, il ragazzo scopre che una società di estrazione del petrolio si è stabilita in zona. Nonostante l'iniziale scetticismo, il giovane farà amicizia con i tecnici della piattaforma petrolifera



Commissionato dalla compagnia petrolifera Standard Oil, il film riesce a evitare la facile agiografia della modernità, mettendo anzi in relazione costruttiva la civiltà industrializzata con quella rurale. Più che a un conflitto tra queste due entità, Robert J. Flaherty intende dare forma filmica allo stupore che lo spettacolo del reale riesce sempre a regalare, sia attraverso i suadenti e misteriosi paesaggi naturali sia grazie alle attrezzature e alle piattaforme petrolifere, foriere di progresso. Il paesaggio della Louisiana, dove questi due aspetti di quotidianità apparentemente contraddittori coesistono, ci appare come un luogo magico in quanto filtrato dallo sguardo ingenuo, curioso e verace del giovane protagonista. Facendo, come sempre, della semplicità e dell'essenzialità imprescindibili prerogative formali, Flaherty riduce al minimo i dialoghi e delega la narrazione alla componente visiva e a una suggestiva colonna sonora (composta da Virgil Thompson rielaborando dei temi musicali cajun) che imprime ulteriore fascino e incanto alla confezione. Premio internazionale per il suo valore lirico alla Mostra del Cinema di Venezia..