Hazard
Hazard
Durata
103
Formato
Regista
Lo studente universitario giapponese Shin (JÅ Odagiri) va a New York alla ricerca del pericolo e dell'adrenalina e comincia insieme a due criminali (Jai West e Motoki Fukami) una vita di confusione, randagismo, crimini e scontri con la polizia.
È il film più americano dell'antiamericano Sion Sono, che l'ha girato a New York con inquadrature lunghe e un cast composto in buona parte da non professionisti, che però sanno il fatto loro e appaiono perlomeno funzionali alla causa. La sensazione, pur con tutti i macroscopici e doverosi distinguo del caso, è quella di un film del Martin Scorsese d'inizio carriera, con tutti i manierismi, i didascalismi e l'estetica derivativa che ne può conseguire, a tal punto che la densità del realismo è quasi sempre vanificata da un'energia tanto generosa quanto sprecata, mal dosata e fuori contesto. Per quanto banale e dimenticabile, rappresenta un interessante cambio di rotta per il regista, che palesa tutta la superbia di chi è convinto di avere creato un film di culto ma di certo non va oltre il suo ombelico. A conti fatti, uno dei suoi lavori più irrisolti e dimenticabili.
È il film più americano dell'antiamericano Sion Sono, che l'ha girato a New York con inquadrature lunghe e un cast composto in buona parte da non professionisti, che però sanno il fatto loro e appaiono perlomeno funzionali alla causa. La sensazione, pur con tutti i macroscopici e doverosi distinguo del caso, è quella di un film del Martin Scorsese d'inizio carriera, con tutti i manierismi, i didascalismi e l'estetica derivativa che ne può conseguire, a tal punto che la densità del realismo è quasi sempre vanificata da un'energia tanto generosa quanto sprecata, mal dosata e fuori contesto. Per quanto banale e dimenticabile, rappresenta un interessante cambio di rotta per il regista, che palesa tutta la superbia di chi è convinto di avere creato un film di culto ma di certo non va oltre il suo ombelico. A conti fatti, uno dei suoi lavori più irrisolti e dimenticabili.