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Le regole dell'attrazione
The Rules of Attraction
Durata
110
Formato
Regista
Un ritaglio della vita di tre studenti americani all'interno di un campus universitario. Sean (James Van Der Beek) spacciatore e donnaiolo impenitente; Lauren (Shannyn Sossamon) animo poetico ma depresso, in attesa del vero amore; Paul (Ian Somerhalder), bisessuale con notevoli difficoltà relazionali.
Tratto da un romanzo di Bret Easton Ellis, Le regole dell'attrazione restituisce con pertinenza la sensazione di disillusione che permea i lavori del celebre scrittore americano. Non bisogna considerare il lungometraggio di Avary alla stregua di un banale teen-movie: si ride raramente e a prevalere sono il disgusto e un certo turbamento, una narrazione in medias res adatta a raccontare uno scampolo della condizione umana, mostrandone il disagio e il vortice di emozioni che vi albergano. Lo stile caotico del regista ben si presta a una rappresentazione del genere, sfruttando nella giusta misura split-screen ed eccentriche soluzioni visive; efficace soprattutto la scelta dello schema narrativo a ritroso, il quale riconduce con incisività alla frustrazione emotiva e alla regressione dei personaggi. Toni surreali che sfociano nel grottesco per una visione disturbante, purtroppo lievemente autocompiaciuta e non per tutti i palati. Curiosità: Sean Bateman è il fratello di Patrick, protagonista di American Psycho, ancor più celebre romanzo di Ellis portato al cinema da Mary Harron nel 2000.
Tratto da un romanzo di Bret Easton Ellis, Le regole dell'attrazione restituisce con pertinenza la sensazione di disillusione che permea i lavori del celebre scrittore americano. Non bisogna considerare il lungometraggio di Avary alla stregua di un banale teen-movie: si ride raramente e a prevalere sono il disgusto e un certo turbamento, una narrazione in medias res adatta a raccontare uno scampolo della condizione umana, mostrandone il disagio e il vortice di emozioni che vi albergano. Lo stile caotico del regista ben si presta a una rappresentazione del genere, sfruttando nella giusta misura split-screen ed eccentriche soluzioni visive; efficace soprattutto la scelta dello schema narrativo a ritroso, il quale riconduce con incisività alla frustrazione emotiva e alla regressione dei personaggi. Toni surreali che sfociano nel grottesco per una visione disturbante, purtroppo lievemente autocompiaciuta e non per tutti i palati. Curiosità: Sean Bateman è il fratello di Patrick, protagonista di American Psycho, ancor più celebre romanzo di Ellis portato al cinema da Mary Harron nel 2000.
