Sangue e arena

Siviglia. Juan Gallardo (Tyrone Power) vuole diventare un torero di grande fama come suo padre. Dopo gli inizi modesti, diventa un matador di successo e sposa l'amore d'infanzia, Carmen (Linda Darnell). La ricca Doña Sol (Rita Hayworth), intanto, si invaghisce di lui: per seguire il nuovo amore Juan lascia la moglie. Si riconcilieranno prima della sua ultima, fatale, corrida.

Rifacimento dell'omonimo film muto del 1922 di Fred Niblo, con Rodolfo Valentino, ispirato al romanzo di Vicente Blasco Ibáñez. Una sorta di piccola epopea priva di riscatto finale, un inno amaro alla contingenza degli eventi, diretto in maniera eccellente da Rouben Mamoulian. Un'opera barocca in grado di sintetizzare con cura formale – ma anche passionalità – il ritratto di un personaggio sfaccettato, discutibile e umanissimo. Dietro le scelte morali e sentimentali di Juan Gallardo c'è un uomo che pensa e che agisce: sia pure in maniera errata, in fondo non importa. E la corrida finale è un giro di giostra che, in fondo, tocca un po' a tutti. Tyrone Power sembra nato per il ruolo, Rita Hayworth è mozzafiato, Linda Darnell dolente e indimenticabile. Oscar alla straordinaria fotografia in Technicolor di Ernest Palmer e Ray Rennahan.