Sicilia, 1890. Il ragioniere Antonio Patò (Nerì Marcorè) scompare misteriosamente dopo aver partecipato a un allestimento teatrale nei panni di Giuda. A occuparsi della complicata indagine, il maresciallo dei carabinieri Paolo Giummaro (Nino Frassica) e il delegato Ernesto Bellavia (Maurizio Casagrande).



Tratto dall'omonimo romanzo di Andrea Camilleri, La scomparsa di Patò è la prima trasposizione cinematografica di un'opera dello scrittore, autore anche della sceneggiatura assieme al regista Rocco Mortelliti e a Maurizio Nichetti. Sorta di commedia/giallo dai toni grotteschi e dall'influenza teatrale (gran parte dei dialoghi sono in dialetto siciliano), il film insegue un discorso sull'evanescenza della verità e dei fatti, ma risulta fintamente intricato e più vicino, nella realizzazione, a una modesta fiction TV.
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