Alex (Raoul Bova) e Niki (Michela Quattrociocche), dopo mesi di rapporto sereno, decidono di convolare a nozze. Di fronte a pressanti responsabilità e al distacco dalle sue amiche del cuore, la ragazza inizia però ad avere dei ripensamenti, complice anche l'incontro con l'attraente compagno di università Guido (Andrea Montovoli).

Sequel di Scusa ma ti chiamo amore (2008), ancora una volta diretto e adattato per lo schermo dall'autore Federico Moccia. L'amore vacilla di fronte a un impegno serio come il matrimonio e la gioventù scalpita per bruciare le tappe in attesa dell'età adulta: come sempre, l'originalità latita e la sceneggiatura sfrutta i classici stereotipi del romanticismo più bieco (la fuga romantica a Parigi, la pioggia come simbolo del distacco), non risparmiando frecciatine all'immaturità dei quarantenni (Francesco Apolloni nei panni di Pietro, amico di Alex, che passa da un letto all'altro). Stile fintamente giovane (con annesse strizzatine d'occhio allo spettatore) e becerità infinita. Comparsata dell'ex tronista televisivo Francesco Arca, musiche di Zero Assoluto ed Emanuele Bossi.
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