Beket
Durata
80
Formato
Regista
Piombati su una terra di nessuno, in un pianeta non più abitato dall'uomo, Freak (Luciano Curreli) e Jajà (Jérôme Duranteau) si incontrano casualmente nei pressi di una fermata del bus. Il bus arriva e non si ferma: nel mezzo giaceva Godot, Dio manifestatosi al di là della montagna sotto forma di sonorità musicale. Senza farsi scoraggiare, i due decidono di cercarlo a piedi, dando il via a un viaggio che li porterà a incontrare personaggi bizzarri.
Ispirandosi ad Aspettando Godot di Samuel Beckett, Davide Manuli dipinge questo scenario apocalittico, sporco e del tutto incomprensibile (come è evidente già dal titolo, grammaticalmente scorretto), popolato da esseri strani e anomali. Peccato che il fascino termini solo alla facciata, dietro la quale è nascosto un vuoto di intenti e di sensazioni poste soltanto per scioccare e mai per appassionare. Pretenziosa e dal ritmo a dir poco soporifero, la pellicola procede per accumulo di citazioni più o meno esplicite dell'opera di Beckett, avvalendosi comunque delle buone prove di un cast certamente ispirato (Fabrizio Gifuni, nel ruolo dell'Agente 06, e Jérôme Duranteau su tutti gli altri). Notevole, in ogni caso, la fotografia di Tarek Ben Abdallah, che incornicia al meglio il paesaggio desolato della Sardegna meno nota.
Ispirandosi ad Aspettando Godot di Samuel Beckett, Davide Manuli dipinge questo scenario apocalittico, sporco e del tutto incomprensibile (come è evidente già dal titolo, grammaticalmente scorretto), popolato da esseri strani e anomali. Peccato che il fascino termini solo alla facciata, dietro la quale è nascosto un vuoto di intenti e di sensazioni poste soltanto per scioccare e mai per appassionare. Pretenziosa e dal ritmo a dir poco soporifero, la pellicola procede per accumulo di citazioni più o meno esplicite dell'opera di Beckett, avvalendosi comunque delle buone prove di un cast certamente ispirato (Fabrizio Gifuni, nel ruolo dell'Agente 06, e Jérôme Duranteau su tutti gli altri). Notevole, in ogni caso, la fotografia di Tarek Ben Abdallah, che incornicia al meglio il paesaggio desolato della Sardegna meno nota.