Dopo l’invasione americana in Iraq e la prima guerra nel paese organizzata dagli Stati Uniti per abbattere il dittatore locale Saddam Hussein, la vita dell’alto funzionario delle Nazioni Unite Sergio Vieira de Mello (Wagner Moura), brasiliano e diplomatico per oltre 34 anni, è esposta a grandi rischi durante la più ardua missione della sua carriera. 

Film dedicato a una figura realmente esistita, Sergio è una produzione che si prefigge di raccontare la storia di una personalità molto apprezzata nell’ambito della diplomazia internazionale, ma lo fa in maniera abbastanza piatta e smarrendo fin da subito la giusta misura tanto nella scrittura quanto nel racconto degli individui coinvolti. Per Wagner Moura, star della serie tv Narcos negli iconici panni di Pablo Escobar, si tratta di un cambiamento di tono non da poco nel passare da un personaggio radicalmente negativo a uno integralmente positivo, ma la sua interpretazione fatica a infondere carisma e spessore al Sergio del titolo, già al centro di un documentario HBO disponibile su Netflix e diretto dallo stesso regista, Greg Barker. Se lo sviluppo del contesto politico, lacunoso e confuso, lascia abbastanza a desiderare, la scelta più discutibile di tutta l’operazione è quella di optare, come focus primario, sulla relazione sentimentale tra de Mello e l’economista Carolina Larriera, interpretata da Ana de Armas, le cui traversie amorose patinate riducono le questioni legate a Timor Est, a Baghdad e ai vari contesti un mero e inerte fondale. Con queste premesse Sergio non può che configurarsi, nonostante un quantitativo minimo di tensione garantito dal susseguirsi meccanico degli eventi, come un melodramma malfermo e mal riuscito, gravato oltretutto da molti flashback che appesantiscono e rendono soporifera la scansione delle singole sequenze, inanellando alla bell’e meglio dissolvenze incrociate, immagini di repertorio e languori romance. Bradley Whitford interpreta L. Paul Bremer III, rappresentante in Iraq del presidente George W. Bush. Sceneggiatura di Craig Borten, nominato all’Oscar nel 2013 per lo script di Dallas Buyers Club. Presentato al Sundance Film Festival del 2020 e distribuito su Netflix nell’aprile dello stesso anno.
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