Il silenzio dei prosciutti

Jo Dee Fostar (Billy Zane), agente dell'FBI, è sulle tracce di un pericoloso serial killer. Per risolvere l'enigma, chiede aiuto a un maniaco omicida, Annibal Cannibal Pizza (Dom DeLuise). Intanto, la sua fidanzata ruba dei soldi e si rifugia in un albergo, gestito da Antonio Motel (Ezio Greggio), che nasconde un terribile segreto.

Aperta dal logo “Thirtieth Century Wolf”, a dimostrazione della finezza della parodia che attende lo spettatore, utile a prepararlo a uno spettacolo demenziale oltre ogni limite. Una pellicola che parte dalla parodia de Il silenzio degli innocenti (1990) di Jonathan Demme, richiamato nel titolo, arriva fino a Psyco (1960) di Alfred Hitchcock, e che cerca di seguire, senza riuscirci, la scuola delle commedie demenziali di David Zucker e Mel Brooks (presente nella pellicola). L'esordio alla regia di Ezio Greggio è un'accozzaglia di cattivo gusto, tra doppi sensi e grevi banalità di ogni sorta, che diverte soltanto a piccoli tratti. Resta un mistero come possano esserci nel cast nomi del calibro di John Landis, Roger Corman, John Carpenter e Joe Dante, come del resto Martin Balsam, l'attore che interpretò il detective di Psyco.