Europa Europa
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Durata
112
Formato
Regista
Solomon Perel (Marco Hofschneider) è un giovane ebreo tedesco che, dopo la salita al potere di Hitler, si trasferisce con la famiglia in Polonia. In fuga dalla guerra, finisce lontano dai propri cari, prima in un orfanotrofio gestito dai russi, poi tra le fila dell'esercito teutonico. Visto come un eroe suo malgrado, viene mandato in Germania a studiare in un collegio della Gioventù Hitleriana, con il pericolo costante che la sua origine ebraica venga scoperta.
Agnieszka Holland racconta una storia vera (tratta dall'autobiografia di Solomon Perel, che recita nella parte del se stesso adulto) con un sorprendente gusto per il caricaturale e il grottesco. Il giovanissimo protagonista diventa un antieroe trasformista che attraversa la storia tragica del suo popolo uscendone miracolosamente incolume, trovando amicizia e amore anche “dall'altra parte” – la Wehrmacht e la Hitlerjugend – grazie al semplice atto di nascondere la propria circoncisione, segno inequivocabile di ebraismo. Alcune sequenze sono di grande impatto emotivo, su tutte il bellissimo attraversamento del ghetto di Varsavia in tram, con la tragedia dell'olocausto sbirciata attraverso i vetri appannati; ma a tratti c'è qualche intoppo di scrittura e i registri non sempre convivono al meglio. In ogni caso, è un titolo da vedere, imperfetto da coinvolgente. Golden Globe come miglior film straniero e nomination all'Oscar per la sceneggiatura non originale (Holland).
Agnieszka Holland racconta una storia vera (tratta dall'autobiografia di Solomon Perel, che recita nella parte del se stesso adulto) con un sorprendente gusto per il caricaturale e il grottesco. Il giovanissimo protagonista diventa un antieroe trasformista che attraversa la storia tragica del suo popolo uscendone miracolosamente incolume, trovando amicizia e amore anche “dall'altra parte” – la Wehrmacht e la Hitlerjugend – grazie al semplice atto di nascondere la propria circoncisione, segno inequivocabile di ebraismo. Alcune sequenze sono di grande impatto emotivo, su tutte il bellissimo attraversamento del ghetto di Varsavia in tram, con la tragedia dell'olocausto sbirciata attraverso i vetri appannati; ma a tratti c'è qualche intoppo di scrittura e i registri non sempre convivono al meglio. In ogni caso, è un titolo da vedere, imperfetto da coinvolgente. Golden Globe come miglior film straniero e nomination all'Oscar per la sceneggiatura non originale (Holland).