Sing Street
Sing Street
Durata
106
Formato
Regista
Dublino, 1985. Vessato dai bulli e dalle severe regole della scuola cattolica in cui i litigiosi genitori l’hanno mandato per motivi economici, l’adolescente Conor (Ferdia Walsh-Peelo) si rifugia nel sogno di fondare una band, allo scopo di conquistare la sfuggente Raphina (Lucy Boynton).
Prendete il più classico dei coming of age, incentrato sull’amore acerbo tra un outsider e una bella irraggiungibile, e inseritelo nella cornice dei magici anni Ottanta, tra New Romantic e post punk, Duran Duran e Cure, chiome voluminose e frange colorate. Et voilà: la ricetta dell’instant cult nostalgico è servita. Dopo il delizioso e minimal Once (2006) e la meno riuscita trasferta americana di Tutto può cambiare (2013), John Carney torna nella sua Irlanda e continua a esplorare i territori della comedy delicata, dove la vera protagonista è ancora una volta la musica: rock, pop, suonata, ascoltata, sempiterna e irrinunciabile colonna sonora in ogni fase della vita. Bravissimi gli attori, tutti giovani e poco conosciuti, ovviamente grandiosa la soundtrack, da Rio a I Fought the Law, da In Between Days a Take on Me, oltre ai brani originali scritti dallo stesso regista. Non tutto funziona alla perfezione (c’è qualche personaggio poco approfondito, la love story offusca un po’ il tema dell'amicizia tra i ragazzi), ma Sing Street, oltre che segnare il raggiungimento della maturità artistica e tecnica di Carney, è puro entertainment tutto da godere, un inno alla libertà di gioiosa freschezza. Passato al Sundance Film Festival e in programma alla Festa del Cinema di Roma 2016.
Prendete il più classico dei coming of age, incentrato sull’amore acerbo tra un outsider e una bella irraggiungibile, e inseritelo nella cornice dei magici anni Ottanta, tra New Romantic e post punk, Duran Duran e Cure, chiome voluminose e frange colorate. Et voilà: la ricetta dell’instant cult nostalgico è servita. Dopo il delizioso e minimal Once (2006) e la meno riuscita trasferta americana di Tutto può cambiare (2013), John Carney torna nella sua Irlanda e continua a esplorare i territori della comedy delicata, dove la vera protagonista è ancora una volta la musica: rock, pop, suonata, ascoltata, sempiterna e irrinunciabile colonna sonora in ogni fase della vita. Bravissimi gli attori, tutti giovani e poco conosciuti, ovviamente grandiosa la soundtrack, da Rio a I Fought the Law, da In Between Days a Take on Me, oltre ai brani originali scritti dallo stesso regista. Non tutto funziona alla perfezione (c’è qualche personaggio poco approfondito, la love story offusca un po’ il tema dell'amicizia tra i ragazzi), ma Sing Street, oltre che segnare il raggiungimento della maturità artistica e tecnica di Carney, è puro entertainment tutto da godere, un inno alla libertà di gioiosa freschezza. Passato al Sundance Film Festival e in programma alla Festa del Cinema di Roma 2016.