Tutto può cambiare

Un curioso destino fa incontrare Dan (Mark Ruffalo), discografico in crisi, e Gretta (Keira Knightley), cantautrice dal cuore spezzato dopo la rottura con il fidanzato popsinger (Adam Levine). La possibilità di registrare insieme un album per le strade di New York sarà la scintilla che farà tornare loro la voglia di ricominciare.

A sette anni di distanza dal riuscito Once (2006), l'irlandese John Carney filma negli Usa una commedia anti-romantica con cui ripropone stilemi e tematiche del precedente film: ancora un incontro tra due anime in pena sullo sfondo di una città che si fa terza protagonista (là era Dublino, qui la Grande Mela), ancora la musica come elemento dominante e contrappunto sonoro a gioie e dolori della vita. Ma stavolta, al regista e sceneggiatore la ciambella è riuscita senza buco. I personaggi sono deliziosi e i dialoghi talvolta frizzanti, ma non bastano a riscattare un prodotto che odora di banale e stereotipato, in cui i brani musicali non riescono mai a coinvolgere davvero e un senso di “già visto” finisce così con il soppiantare l'interesse scattato inizialmente. Nel cast, convincono sia la coppia Ruffalo-Knightley che Hailee Steinfeld e Catherine Keener (rispettivamente figlia ed ex moglie di Dan); meno efficaci i musicisti trasformati in attori, come il frontman dei Maroon 5 Adam Levine.