Sotto le rovine del Buddha

Buda az sharm foru rikht

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81

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Regista

Bakhtay (Nikbakht Noruz) è una bambina che decide di voler imparare a leggere. Con fatica riesce ad acquistare un quaderno, e ruba il rossetto della mamma per scrivere. Nel tragitto per arrivare a scuola dovrà affrontare più ostacoli del previsto.

Dopo aver diretto (a soli quattordici anni!) il making of di Alle cinque della sera della sorella Samira, Hana Makhmalbaf dirige, su sceneggiatura della madre Marzieh, il suo primo lungometraggio di finzione, ambientandolo in Afghanistan ai piedi dei resti dei Buddha di Bamiyan, distrutti nel 2001 dalla furia iconoclasta talebana. La dolcissima protagonista, che vive in una delle grotte disseminate nella valle, diventa simbolo di un presente ingenuo e comunque deciso a ricostruire dalle macerie. Da impacciati tentativi di guadagnare i pochi soldi necessari a comprare il quaderno, all’uso giocoso eppure così sovversivo del rossetto, la bambina scopre una realtà ben meno accogliente di quanto pensasse: i suoi coetanei, intrisi della violenza talebana e statunitense, giocano alla guerra in maniera così realistica da essere terrificante (il primo piano sui loro volti pronti a scagliare le pietre della lapidazione mette i brividi), e gli adulti non prestano la dovuta attenzione ai membri più giovani della comunità. I bambini,  lasciati a loro stessi in un panorama tanto affascinante quanto alieno, vivono della loro immaginazione che prende letteralmente vita (l’aquilone che produce il rumore di un bombardiere e, una volta abbattuto, va a fuoco; il vigile che governa un traffico invisibile…), ma i risultati sono raramente felici come ci si aspetterebbe da menti considerate generalmente innocenti: il loro pensiero fisso è la guerra e la morte e Bakhtay non può che abbandonarsi a un gioco che vorrebbe rigettare, come mostra la conclusione. Lungo il percorso qualche didascalismo di troppo rischia di togliere un po' di intensità, ma nel complesso è un esordio riuscito ed efficace, acerbo solo in piccoli tratti. Il finale è toccante e difficile da dimenticare.
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