Salvate il soldato Ryan

Dopo lo sbarco in Normandia, a un gruppo di soldati americani guidato dal Capitano Miller (Tom Hanks) viene assegnata una pericolosa missione: trovare una giovane recluta (Matt Damon) dispersa nell'entroterra francese, ancora teatro di guerra, e farla rientrare in patria, dopo che i suoi tre fratelli hanno tutti perso la vita durante il conflitto.

Da sempre gli anni a cavallo tra la seconda guerra mondiale e il periodo immediatamente successivo sono stati al centro dell'interesse di Steven Spielberg. In questo spettacolare film bellico, aperto da venti minuti di cinema di rara potenza (la lunga, iperrealistica sequenza dello sbarco), la ricostruzione storica cede spazio alla vicenda umana, ponendo al centro del film il concetto di fratellanza dentro l'esercito. La missione a cui vengono destinati i ragazzi del capitano Miller solleva interrogativi profondi sul valore della vita di ogni individuo durante la guerra, grazie anche a una caratterizzazione dei personaggi efficace e toccante. Il pubblico non americano può non apprezzare il roboante patriottismo di fondo, ma è impossibile non riconoscere a Spielberg piena coerenza con i suoi valori di riferimento e grandi doti tecniche, nonostante qualche calo che si evidenzia con il passare dei minuti. Intense le interpretazioni di tutti gli attori, a partire dall'ottimo Tom Hanks. Vincitore di cinque premi Oscar: regia, fotografia, montaggio, sonoro e montaggio sonoro.