La domenica specialmente
Durata
118
Formato
In diversi luoghi dell'Emilia-Romagna si alternano le vicende di Amleto (Philippe Noiret), Caterina (Maddalena Fellini), Vittorio (Bruno Ganz) e Anna (Ornella Muti). L'arrivo di tre figure mistiche farà si che tutti loro convergano nello stesso posto, per osservare ammaliati questa strana apparizione.
Diviso in quattro segmenti diretti da altrettanti registi, il film racconta storie tra loro differenti e irraggiungibili, ma con un denominatore comune: il degrado umano. Un imbarbarimento, ripreso dal punto di vista sessuale (negli episodi di Giuseppe Bertolucci e Marco Tullio Giordana) o da quello morale (da Giuseppe Tornatore), che presenta un unico epilogo: lo sguardo stupito e desideroso verso tre punti indistinti che galleggiano sul mare, simbolo di redenzione e salvezza da un mondo che si avvia sempre più velocemente verso il baratro (come esplicitato da Fancesco Barilli). Tra le quattro regie, l'unica minimamente incisiva è quella di Marco Tullio Giordana, che riesce a trasmettere efficacemente lo strano rapporto di stampo voyeuristico che si instaura tra una moglie e la propria suocera. Tornatore, invece, cerca una più facile presa sul pubblico, mentre Barilli e Bertolucci danno vita a frammenti disomogenei e privi di qualsiasi ambizione autoriale. Soggetto di Tonino Guerra e musiche a cura di Ennio e Andrea Morricone.
Diviso in quattro segmenti diretti da altrettanti registi, il film racconta storie tra loro differenti e irraggiungibili, ma con un denominatore comune: il degrado umano. Un imbarbarimento, ripreso dal punto di vista sessuale (negli episodi di Giuseppe Bertolucci e Marco Tullio Giordana) o da quello morale (da Giuseppe Tornatore), che presenta un unico epilogo: lo sguardo stupito e desideroso verso tre punti indistinti che galleggiano sul mare, simbolo di redenzione e salvezza da un mondo che si avvia sempre più velocemente verso il baratro (come esplicitato da Fancesco Barilli). Tra le quattro regie, l'unica minimamente incisiva è quella di Marco Tullio Giordana, che riesce a trasmettere efficacemente lo strano rapporto di stampo voyeuristico che si instaura tra una moglie e la propria suocera. Tornatore, invece, cerca una più facile presa sul pubblico, mentre Barilli e Bertolucci danno vita a frammenti disomogenei e privi di qualsiasi ambizione autoriale. Soggetto di Tonino Guerra e musiche a cura di Ennio e Andrea Morricone.