Squad 36
Bastion 36
Durata
124
Formato
Regista
In seguito a una sanzione disciplinare, l’agente Antoine Cerda viene rimosso dal suo incarico e trasferito nella Brigata Anticrimine. Quando due ex-colleghi vengono uccisi e un terzo sparisce nel nulla, Cerda decide di indagare di persona. Scavando nel caso, si ritroverà invischiato in una faida interna alla polizia e comincerà a mettere in discussione la moralità del proprio mestiere.
Squad 36 (Bastion 36), adattamento del romanzo Flic Requiem di Michel Tourscher, è un thriller poliziesco francese firmato da Olivier Marchal, regista noto per la sua esperienza diretta nelle forze dell’ordine e già candidato ai Premi César per 36 Quai des Orfèvres. Con questo film, Marchal torna a raccontare il lato oscuro della polizia francese, proseguendo sulla linea del noir poliziesco classico. Tutti gli ingredienti del genere sono presenti: un’ambientazione urbana cupa, personaggi tormentati, una giustizia dalla moralità ambigua e una tensione emotiva costante. La regia è solida e coerente con lo stile di Marchal, caratterizzato da un realismo crudo e tensione emotiva costante, come sempre attenta a non cadere nel sensazionalismo. Le sequenze d’azione, come l’inseguimento che occupa la prima scena, sono girate in modo realistico e non eccessivamente spettacolarizzate in stile Hollywood. Tuttavia, l’aderenza rigorosa al genere e la mancanza di originalità si rivelano i principali punti a sfavore del film. Squad 36 infatti non riesce a dire molto di nuovo e resta incastrato nei cliché del genere: il protagonista tormentato, la vendetta personale, i poliziotti corrotti e una visione della giustizia sempre più sfumata. La trama, pur efficace nel mantenere la tensione, si muove lungo percorsi prevedibili, senza vere sorprese o colpi di scena degni di nota. La riflessione sulla moralità, sebbene apprezzabile, sfocia in una conclusione forse troppo tragica e fatalista che non lascia spazio a interpretazioni o spunti di riflessione più complessi. L’ultimo film di Marchal quindi risulta una conferma della cifra stilistica del regista, un poliziesco non particolarmente innovativo ma pur sempre un solido prodotto d’intrattenimento.