Tulpa – Perdizioni mortali
Durata
84
Formato
Regista
Lisa Boeri (Claudia Gerini), donna in carriera, nasconde un lato oscuro e perverso: di notte è infatti frequentatrice del misterioso locale per scambisti "Tulpa", dove dà sfogo alle proprie fantasie erotiche. Quando un serial killer inizia a mietere vittime proprio tra gli abituali frequentatori del club, Lisa cercherà di svelare il mistero che circonda l'assassino e di salvarsi da morte certa.
Dopo Shadow (2009), erano alte le aspettative per questo torbido thriller a sfondo erotico diretto da Federico Zampaglione. Pur essendo chiaramente visibili i modelli estetici di riferimento inerenti al thriller italiano anni Settanta, con Lucio Fulci e Dario Argento a fare da numi ispiratori, Tulpa risulta uno scialbo gioco citazionista, dalla sceneggiatura banalissima e dalla naufragante prestazione recitativa. Se i diversi delitti sono concepiti con fantasia e realizzati in maniera tecnicamente valida, i continui riferimenti agli stilemi dei maestri, il ricorso alla figura iconica del killer mascherato e l'inutile sottotraccia pseudomistica e orientaleggiante lasciano parecchio a desiderare. Disastrosa la prestazione di Claudia Gerini, che pur si mostra nella grazia della sua nudità, ma è incapace di trasmettere qualsiasi tipo d'intensità, così come risulta irritante la performance di Michele Placido (nel ruolo di Roccaforte). Inutile. Sceneggiatura di Giacomo Gensini e Zampaglione, autore del soggetto con Dardano Sacchetti.
Dopo Shadow (2009), erano alte le aspettative per questo torbido thriller a sfondo erotico diretto da Federico Zampaglione. Pur essendo chiaramente visibili i modelli estetici di riferimento inerenti al thriller italiano anni Settanta, con Lucio Fulci e Dario Argento a fare da numi ispiratori, Tulpa risulta uno scialbo gioco citazionista, dalla sceneggiatura banalissima e dalla naufragante prestazione recitativa. Se i diversi delitti sono concepiti con fantasia e realizzati in maniera tecnicamente valida, i continui riferimenti agli stilemi dei maestri, il ricorso alla figura iconica del killer mascherato e l'inutile sottotraccia pseudomistica e orientaleggiante lasciano parecchio a desiderare. Disastrosa la prestazione di Claudia Gerini, che pur si mostra nella grazia della sua nudità, ma è incapace di trasmettere qualsiasi tipo d'intensità, così come risulta irritante la performance di Michele Placido (nel ruolo di Roccaforte). Inutile. Sceneggiatura di Giacomo Gensini e Zampaglione, autore del soggetto con Dardano Sacchetti.