Sweet Dreams
Sweet Dreams
Durata
115
Formato
Regista
La vita della cantante country Patsy Cline (Jessica Lange) raccontata dall'incontro con il secondo marito Charlie Dick (Ed Harris) fino alla tragica morte in un incidente a soli trent'anni, all'apice della sua carriera.
Dopo Isadora (1968), biografia della prima ballerina moderna Isadora Duncan interpretata da vanessa Redgrave, Karel Reisz si cimenta con il suo secondo biopic, dedicato a un'altra intensa figura femminile spezzata da un destino funesto. Scritto da Robert Getchell, anche autore di Alice non abita più qui (1974) di Martin Scorsese, Sweet Dreams dipinge con fascino accurato e incantato la provincia americana tra gli anni Cinquanta e Sessanta, ma rimane entro i confini convenzionali di un ritratto fin troppo entusiasta della sua protagonista, viziosamente insoddisfatta. Il suo sogno capriccioso di una “casa con le rose gialle” le si torcerà contro mentre cade vittima consapevole del violento Charlie (un Ed Harris glaciale più che mai), il quale non accetta di essere mantenuto dalla moglie. Mentre non riesce a sottrarsi ai cliché del matrimonio turbolento, è solo nel contesto musicale che Patsy è realmente libera di decidere, ed è qua che sovverte i ruoli e i canoni canori: «Non voglio diventare come Kitty Wells, ma come Hank Williams». Un'opera convenzionale, adagiata sui canoni del genere, i cui sprazzi di luminosa bellezza non compensano i tanti passaggi didascalici. Nomination all'Oscar per Jessica Lange.
Dopo Isadora (1968), biografia della prima ballerina moderna Isadora Duncan interpretata da vanessa Redgrave, Karel Reisz si cimenta con il suo secondo biopic, dedicato a un'altra intensa figura femminile spezzata da un destino funesto. Scritto da Robert Getchell, anche autore di Alice non abita più qui (1974) di Martin Scorsese, Sweet Dreams dipinge con fascino accurato e incantato la provincia americana tra gli anni Cinquanta e Sessanta, ma rimane entro i confini convenzionali di un ritratto fin troppo entusiasta della sua protagonista, viziosamente insoddisfatta. Il suo sogno capriccioso di una “casa con le rose gialle” le si torcerà contro mentre cade vittima consapevole del violento Charlie (un Ed Harris glaciale più che mai), il quale non accetta di essere mantenuto dalla moglie. Mentre non riesce a sottrarsi ai cliché del matrimonio turbolento, è solo nel contesto musicale che Patsy è realmente libera di decidere, ed è qua che sovverte i ruoli e i canoni canori: «Non voglio diventare come Kitty Wells, ma come Hank Williams». Un'opera convenzionale, adagiata sui canoni del genere, i cui sprazzi di luminosa bellezza non compensano i tanti passaggi didascalici. Nomination all'Oscar per Jessica Lange.