Nero bifamiliare
Durata
90
Formato
Regista
Marina (Claudia Gerini) e Vittorio (Luca Lionello), affiatati e desiderosi di dare una svolta alla propria vita, si trasferiscono nel complesso residenziale romano di "Villa Serena". Il rapporto conflittuale con gli strani vicini di casa Slatko (Emilio De Marchi) e Bruna (Anna Marcello) scatenerà tensioni e incomprensioni che mineranno la convivenza.
L'esordio registico di Federico Zampaglione, nome tutelare del progetto musicale Tiromancino, è un tentativo naufragato di satireggiare sul perbenismo borghese e sulla diffidenza nei confronti dell'altro, con toni da commedia virata sul grottesco e l'iperbole. La sceneggiatura perde spesso di vista l'evoluzione del rapporto fra i due protagonisti: Marina e Vittorio, alle prese con una vita apparentemente salda che nasconde in realtà ombre e attriti pronti a esplodere in presenza di un agente esterno, si ritrovano contornati da una serie di personaggi secondari, come la madre nevrotica di Marina (Cinzia Leone), il fobico medico Salini (Yari Gugliucci) e l'amico Ossobuco (Adriano Giannini), gratuiti nell'economia del racconto e superficialmente caratterizzati, Il ricorso maldestro a digressioni oniriche e citazioni dal sapore western appaiono, più che un omaggio alle fonti d'ispirazione, sterili derive senza né capo né coda. Ridicolo e insulso. Nel cast anche Ernesto Mathieux (Carmine). Soggetto e sceneggiatura di Zampaglione e Rudolph Gentile.
L'esordio registico di Federico Zampaglione, nome tutelare del progetto musicale Tiromancino, è un tentativo naufragato di satireggiare sul perbenismo borghese e sulla diffidenza nei confronti dell'altro, con toni da commedia virata sul grottesco e l'iperbole. La sceneggiatura perde spesso di vista l'evoluzione del rapporto fra i due protagonisti: Marina e Vittorio, alle prese con una vita apparentemente salda che nasconde in realtà ombre e attriti pronti a esplodere in presenza di un agente esterno, si ritrovano contornati da una serie di personaggi secondari, come la madre nevrotica di Marina (Cinzia Leone), il fobico medico Salini (Yari Gugliucci) e l'amico Ossobuco (Adriano Giannini), gratuiti nell'economia del racconto e superficialmente caratterizzati, Il ricorso maldestro a digressioni oniriche e citazioni dal sapore western appaiono, più che un omaggio alle fonti d'ispirazione, sterili derive senza né capo né coda. Ridicolo e insulso. Nel cast anche Ernesto Mathieux (Carmine). Soggetto e sceneggiatura di Zampaglione e Rudolph Gentile.