
Vai e vivrai
Va, vis et deviens
Durata
140
Formato
Regista
Schlomo (Moshe Agazai da bambino, Moshe Abebe da adolescente, Sirak M. Sabahat da adulto), giovanissimo profugo etiope, è ceduto dalla madre naturale (Meskie Shibru Sivan) a una famiglia di etnia falascia (ebrea). Il bambino cresce amato, ma deve fare i conti con il razzismo della società e con la consapevolezza di non essere davvero un ebreo.
Mieloso e dalla parabola scontata, Vai e vivrai è un film in cui si concentrano i molti difetti (banalità narrativa, retorica, sentimentalismo ricattatorio) e i pochi pregi (direzione degli attori, interesse per la storia vista da prospettive insolite) del cinema di Mihaileanu. Due ore e mezza di diseguali avventure per una vicenda di formazione che tocca temi importanti senza mai davvero approfondirli, a cominciare dall'interessante questione razziale in seno a Israele e ai concetti di integrazione e identità. Anche il finale è stucchevole, mentre il risultato complessivo è a dir poco trascurabile. Scritto dal regista con Alain-Michel Blanc.
Mieloso e dalla parabola scontata, Vai e vivrai è un film in cui si concentrano i molti difetti (banalità narrativa, retorica, sentimentalismo ricattatorio) e i pochi pregi (direzione degli attori, interesse per la storia vista da prospettive insolite) del cinema di Mihaileanu. Due ore e mezza di diseguali avventure per una vicenda di formazione che tocca temi importanti senza mai davvero approfondirli, a cominciare dall'interessante questione razziale in seno a Israele e ai concetti di integrazione e identità. Anche il finale è stucchevole, mentre il risultato complessivo è a dir poco trascurabile. Scritto dal regista con Alain-Michel Blanc.