Victoria (Laia Costa) è una giovane spagnola che vive e lavora a Berlino. Durante una notte come tante, mentre sta ballando in un club, viene avvicinata da quattro ragazzi: sarà l'inizio di un incubo che finirà in tragedia.



Victoria ha una particolarità che non si può che segnalare immediatamente: è un film girato in un unico piano-sequenza. La scelta si rivela vincente, soprattutto nelle prime battute: il notevole flusso visivo riesce a coinvolgere lo spettatore nel modo giusto facendogli vivere in prima persona le situazioni messe in scena. L'ingenuità di una ragazza come tante trova però diversi ostacoli in una sceneggiatura spesso troppo inverosimile, che cala con il passare dei minuti. Se dal punto di vista tecnico è un'operazione stupefacente, sono diversi i punti deboli, a partire da una durata eccessiva (davvero troppi 140 minuti per un prodotto di questo tipo) e da una conclusione piuttosto fragile. Peccato, perché le premesse per un lungometraggio davvero importante c'erano tutte.
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2020

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