Così come sei
Durata
109
Formato
Regista
Giulio (Marcello Mastroianni), affascinante architetto romano di mezza età sposato con Luisa (Mónica Randall), durante uno dei tanti viaggi di lavoro a Firenze incontra la bellissima Francesca (Nastassja Kinski), disinibita minorenne per cui perde la testa. Il dubbio che possa essere sua figlia, concepita durante una fugace relazione di diversi anni prima, complica il loro tormentato rapporto.
Con mano meno raffinata del solito (penalizzata dalla lacunosa sceneggiatura scritta a quattro mani con Enrico Oldoini), Alberto Lattuada, al suo trentunesimo lungometraggio, sceglie una vicenda potenzialmente torbida senza cercare eccessi né risvolti morbosi, ma concentrandosi invece sulle fragilità di un protagonista crepuscolare, allo scopo di sottolineare la bellezza del corpo femminile al cui fascino è impossibile sottrarsi. La naturalezza del legame (deviato) rifiuta ogni preconcetto sentimentale e la materia sessuale è trattata con pudore assoluto. Il gap generazionale che divide i due amanti, il tempo che passa inesorabile, l'emancipazione femminile e il fermento giovanile sono mostrati più che suggeriti, in una storia d'amour fou in definitiva convenzionale. Il sentimento amoroso, per Lattuada, è tanto affascinante quanto inafferrabile («Le storie devono finire nel momento più bello»). Le allusive immagini della notte d'amore tra i due protagonisti nell'albergo di Madrid ricordano l'avvolgente poesia di Bernardo Bertolucci e lo sguardo grottesco di Marco Ferreri, ma non riescono a eguagliarne la potenza evocativa. Marcello Mastroianni impacciato in un ruolo a lui non congeniale; Nastassja Kinski, all'epoca diciassettenne, divenne un sogno erotico mostrando generosamente il suo corpo mozzafiato. Bella partitura di Ennio Morricone.
Con mano meno raffinata del solito (penalizzata dalla lacunosa sceneggiatura scritta a quattro mani con Enrico Oldoini), Alberto Lattuada, al suo trentunesimo lungometraggio, sceglie una vicenda potenzialmente torbida senza cercare eccessi né risvolti morbosi, ma concentrandosi invece sulle fragilità di un protagonista crepuscolare, allo scopo di sottolineare la bellezza del corpo femminile al cui fascino è impossibile sottrarsi. La naturalezza del legame (deviato) rifiuta ogni preconcetto sentimentale e la materia sessuale è trattata con pudore assoluto. Il gap generazionale che divide i due amanti, il tempo che passa inesorabile, l'emancipazione femminile e il fermento giovanile sono mostrati più che suggeriti, in una storia d'amour fou in definitiva convenzionale. Il sentimento amoroso, per Lattuada, è tanto affascinante quanto inafferrabile («Le storie devono finire nel momento più bello»). Le allusive immagini della notte d'amore tra i due protagonisti nell'albergo di Madrid ricordano l'avvolgente poesia di Bernardo Bertolucci e lo sguardo grottesco di Marco Ferreri, ma non riescono a eguagliarne la potenza evocativa. Marcello Mastroianni impacciato in un ruolo a lui non congeniale; Nastassja Kinski, all'epoca diciassettenne, divenne un sogno erotico mostrando generosamente il suo corpo mozzafiato. Bella partitura di Ennio Morricone.