Warfare - Tempo di guerra
Warfare
Durata
95
Formato
Regista
Iraq, 2006. Un gruppo di soldati statunitensi prende parte a una missione ad alto rischio. Non tutto andrà come previsto.
Dopo il successo del provocatorio e distopico (?) Civil War (2024), Alex Garland torna in cabina di regia continuando la riflessione sul cinema di guerra e segnando una svolta più muscolare nella sua poetica. Costruito sia drammaturgicamente che visivamente sui ricordi di un gruppo di uomini dei corpi speciali della marina americana (tra i quali era presente anche il co-regista Ray Mendoza) che hanno partecipato alla missione raccontata sullo schermo, Warfare - Tempo di guerra prova a calare il pubblico all'interno della tensione più spietata, facendo coincidere il tempo dell'azione con quello della narrazione e utilizzando immagini e sonoro per dare vita non tanto a un concerto audiovisivo, quanto a un incubo sensoriale. La messa in scena è cruda, immersiva e claustrofobica. Garland non cerca l’epica bellica né la spettacolarizzazione, ma costruisce un’esperienza viscerale, a cavallo tra il body horror e il cinema documentario che, a cominciare dalla bellissima sequenza di apertura in cui i soldati guardano il video di Call on Me, riflette sul ruolo dei media, sul potere delle immagini e sulla deriva dell’identità nazionale. Seppur il finale possa lasciare qualche dubbio sulla genuinità del progetto e nonostante alla base della pellicola non vi sia un'idea particolarmente innovativa (questo il suo vero limite), il film convince e conferma la coerenza di un regista che sempre più riesce a consolidare l'abbraccio tra il cinema autoriale e il grande pubblico. Buono anche il lavoro di tutto il cast.