«Il vizio più costoso nel mondo non è l'eroina ma la celluloide, e io ho bisogno di una dose ogni due anni»
Sono passati ormai 50 anni da Duel, esordio cinematografico di Steven Spielberg, che oggi compie 75 anni e tra pochi giorni tornerà sul grande schermo portando in sala West Side Story. Quella di Spielberg è la poetica di un autore che sin dagli esordi è stato capace di coniugare in maniera unica box office e continua sperimentazione, che si tratti di generi o regia, affrontando diverse tematiche e diversi stili. Un regista la cui infanzia ha fortemente influenzato la sua poetica: ebreo di origine, con genitori divorziati, Spielberg ha da sempre cercato di portare il suo vissuto personale all'interno delle sue opere, seppur mai in maniera esplicita. Sin dagli esordi, sin da Duel.
Duel: il film d'esordio di Steven Spielberg compie 50 anni
La New Hollywood è terreno fertile per i nuovi registi, soprattutto se talentuosi e desiderosi di poter sperimentare. Partendo dall’omonimo racconto di Richard Matheson, inserito nella raccolta Duel e altri racconti. Spielberg, che amava Matheson dai tempi di Radiazioni BX: distruzione uomo e The Twilight Zone, realizza un’opera presto divenuta un vero e proprio cult, sfruttando vituosisimi registici e una trama tutto sommato semplice, ma funzionale alla voglia del regista di mostrare tutto il suo telento dietro la macchina da presa.
I mostri invisibili di Steven Spielberg
I mostri, nel cinema di Steven Spielberg, ci sono ma non si vedono. I mostri di Spielberg non si mostrano. Per questo motivo sono così spaventosi, così terrificanti. Forte della fiducia cieca nei confronti di quest’arte, l'autore sa benissimo che il cinema non riuscirà comunque mai a scalzare la potenza dell’immaginazione. Le sensazioni che i suoi film fanno scaturire hanno lo scopo di mettere in moto le proiezioni visive del pubblico che, da solo e in autonomia, provvederà a colmare la lacuna interpretativa.
Indiana Jones, l'archeologo "agitato non mescolato" nato dal genio di Lucas e Spielberg
Tra gli eroi più iconici, influenti e amati nella storia del cinema ma anche del costume contemporaneo, Indiana Jones vive di un'aura mitica fuori dal tempo, che rispecchia l'esplosività e il gusto per l'esagerazione degli anni '80 ma, allo stesso tempo, si fa cantore di una cultura postmoderna che spazia dai serial televisivi per ragazzi al cinema avventuroso degli anni '30 e '40, passando per gli intrighi spionistici alla 007.
Steven Spielberg, gli alieni e il potere catartico della fantasia
Close Encounters of the Third Kind (che vede la partecipazione di François Truffaut nel ruolo del ricercatore francese Claude Lacombe) è una fiaba che esalta il potere della fantasia e dell'innocenza a fronte dell'intellettualismo sfrenato ormai dominante. Musica vs. linguaggio (gli alieni comunicano attraverso segni non verbali), istinto vs. raziocinio, candore vs. doppiezza ipocrita: non a caso i protagonisti, gli unici ad avere un canale privilegiato di comunicazione con l'altro, il diverso, sono un bambino e un adulto mai cresciuto che gioca con il fango e il puré. Spielberg dirige il suo manifesto, stravolgendo i canoni imposti del genere (l'essere proveniente da altri mondi deciso sempre e comunque a distruggere e conquistare) e regalando al mondo una toccante e straordinaria sinfonia visiva, destinata a fare scuola.
I bimbi sperduti dell'eterno fanciullo Steven Spielberg
Appare evidente come sia dominante uno sguardo fanciullesco verso la realtà, un approccio al racconto da parte di un regista che, a modo suo, non ha mai smesso di crescere. O meglio, che ha saputo conservare e nutrire il bambino che era ed è dentro di lui, invitando gli spettatori a fare altrettanto: non è un caso che i suoi protagonisti siano spesso piccoli (E.T., Il GGG) o sognatori (Incontri ravvicinati del terzo tipo).
Rebuilding Ground Zero: Steven Spielberg e l’11 settembre
Gli eventi storici sono stati spesso nel cinema di Steven Spielberg un motore fondamentale per rappresentazioni fortissime, originali e di grande potenza contenutistica, ma nessuno come l’11 settembre è stato (anche quantitativamente parlando) trattato in chiavi tanto differenti dal grande regista americano.
In attesa di poter ammirare West Side Story sul grande schermo, qui i migliori 5 film del regista.