Albatros
Albatros
2021
Paese
Francia
Genere
Drammatico
Durata
115 min.
Formato
Colore
Regista
Xavier Beauvois
Attori
Jérémie Renier
Marie-Julie Maille
Victor Belmondo
Iris Bry
Geoffrey Sery
Sono giorni davvero caldi per il poliziotto Laurent (Jérémie Renier). Dopo dieci anni di fidanzamento ha infatti finalmente deciso di chiedere la mano alla sua compagna Marie (Marie-Julie Maille). Allo stesso tempo però, le indagini su un presunto omicidio lo condurranno a compiere scelte a dir poco scivolose che rischiano di far perdere ogni certezza nella sua ligia e semper onesta esistenza.

A quattro anni di distanza dal precedente The Guardians (2017), Xavier Beauvois torna dietro la macchina da presa per un dirigere un dramma intimista dai toni controllati ma sinceri. Il suo sguardo lucido e geometrico teso a raccontare storie e situazioni bollenti da un punto di vista emotivo si riconferma nuovamente anche in questo ultimo lavoro. Sin dai primi minuti di Albatros infatti tutte le carte a disposizione del film vengono giocate con grande enfasi: una festa di compleanno in famiglia viene contrapposta a un omicidio (o presunto tale); il mondo degli affetti si scontra quindi con quello del lavoro e provare a governare entrambe le sfere senza lasciarsi travolgere dagli eventi non sarà affatto facile. Il percorso di Laurent prende così il largo naufragando alla deriva (come sottolinea la traduzione internazionale del titolo, Drift Away). Non c'è nulla di originale né innovativo, eppure Beauvois è bravo nel restituire la giusta tensione, senza ricorrere alla retorica cinematografica ma lasciando respirare le sue immagini. Peccato che il film non riesca a mantenere tale ritmo e tale premesse sino in fondo. Nella seconda parte infatti si fanno notare un paio di cadute (come la scelta infelice dei momenti finali), e il ritmo complessivo sembra arenarsi senza riuscire a mantenere la marcia ingranata inizialmente. Peccato, perché le intuizioni visive interessanti (come l'utilizzo degli spazi finalizzati a restituire una distanza altalenante tra le pedine in gioco) e i momenti di sincero pathos non mancano. Presentato in concorso alla Berlinale 2021.
Maximal Interjector
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