La canzone del mare
Song of the Sea
2014
Paesi
Irlanda, Danimarca, Belgio, Lussemburgo, Francia
Generi
Animazione, Fantasy
Durata
93 min.
Formato
Colore
Regista
Tomm Moore
Una selkie (creatura mitologica che può trasformarsi da foca a donna e viceversa) sposa un uomo da cui ha due figli, Ben e la piccola Saoirse. Quando partorisce quest’ultima, però, il mare la rivuole con sé e i due bambini saranno costretti a crescere senza una madre. Qualche anno dopo anche Saoirse inizia a mostrare i sintomi di una natura umana soltanto per metà… Fattosi conoscere con The Secret of Kells (2009), co-diretto insieme a Nora Twomey, il nordirlandese Tomm Moore fa il suo esordio in solitaria con questo fantasy di grande potenza visiva che prende di petto le leggende e il folklore della tradizione della sua isola: non solo le selkies (figure già presenti ne Il segreto dell’isola di Roan di John Sayles del 1994), ma diversi miti irlandesi fanno capolino durante il percorso che compie Ben per salvare la sorellina. Quello del giovane protagonista è un “viaggio dell’eroe a misura di bambino”, ricco di insidie (Macha, la strega-gufo) e di personaggi che gli faciliteranno il cammino (il fedele cane Cu, in primis) ma la forza per riuscire nell’impresa potrà trovarla soltanto dentro di sé. Classico nel suo percorso narrativo, La canzone del mare sorprende e meraviglia per un apparato visivo fin sublime nella sua commistione di disegno minimalista e ricercatezza grafica: impossibile rimanere indifferenti di fronte agli stupefacenti fondali (fatti a mano), tanto marini quanto terrestri, valorizzati da un tripudio di colori e da un’impressionante costruzione di forme e simmetrie. Il risultato è una piccola, grande perla d’animazione, contraddistinta da uno dei più teneri e credibili rapporti fratello-sorella (inizialmente distanti e poi sempre più vicini) che si siano visti nel nuovo millennio sul grande schermo. Il canto della selkie ci salverà, ripetono le creature incantate trasformate in rocce e rimaste senza emozioni: perfetta allegoria di un’opera d’arte che ci riporta alle sensazioni vissute da bambini mentre ci raccontavano una favola e il nostro desiderio era quella di disegnarla, magari colorando senza essere visti le bianche pareti di casa. Nella versione originale Brendan Gleeson dà voce sia al leggendario Mac Lir, sia a Conor, il padre di Ben e Saoirse. Candidato all’Oscar come miglior film d’animazione nel 2015.
Maximal Interjector
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