Il ragazzo selvaggio
L'enfant sauvage
Durata
83
Formato
Regista
Nella foresta dell'Aveyron, in un giorno d'estate del 1793, alcuni cacciatori stanano e catturano un ragazzino nudo, sporco, che si muove a quattro zampe (Jean-Pierre Cargol). Di lì a poco viene trasferito all'Istituto nazionale Sordomuti, dove i medici Pinel (Jean Dasté) e Itard (François Truffaut) tenteranno di ricostruire la sua esistenza.
Film manifesto con forti spinte personali da parte dell'autore, Il ragazzo selvaggio appare molto più intimo di quanto sembri a un impatto iniziale, regalando allo spettatore alcuni momenti di autentica emozione. François Truffaut, anziché affrontare la tematica dell'integrazione sociale, preferisce indirizzare il racconto attraverso un'eterna lotta per la vita: scampato alla morte naturale, il selvaggio Victor si trova a dover cambiare strategia di sopravvivenza nella speranza di poter “vivere”, prima o poi, come tutti gli altri. Qualche passaggio retorico superfluo, ma a rendere l'opera impeccabile, soprattutto sotto il profilo tecnico, si segnalano l'eccellente fotografia in bianco e nero di Néstor Almendros, che poi avrebbe lavorato in altri sette film di Truffaut, e le musiche di Antonio Vivaldi. Tratto da una storia vera e basato sulle memorie di Jean Itard, adattate dal regista con Jean Gruault.
Film manifesto con forti spinte personali da parte dell'autore, Il ragazzo selvaggio appare molto più intimo di quanto sembri a un impatto iniziale, regalando allo spettatore alcuni momenti di autentica emozione. François Truffaut, anziché affrontare la tematica dell'integrazione sociale, preferisce indirizzare il racconto attraverso un'eterna lotta per la vita: scampato alla morte naturale, il selvaggio Victor si trova a dover cambiare strategia di sopravvivenza nella speranza di poter “vivere”, prima o poi, come tutti gli altri. Qualche passaggio retorico superfluo, ma a rendere l'opera impeccabile, soprattutto sotto il profilo tecnico, si segnalano l'eccellente fotografia in bianco e nero di Néstor Almendros, che poi avrebbe lavorato in altri sette film di Truffaut, e le musiche di Antonio Vivaldi. Tratto da una storia vera e basato sulle memorie di Jean Itard, adattate dal regista con Jean Gruault.