2071. Un gruppo di terroristi capitanato da Vincent Volaju diffonde su Marte un virus che porta a molteplici morti. L'equipaggio del Bebop, composto da Spike, Faye, Jet, Ed e il cane Ein, indaga e dà la caccia al criminale, con non poche difficoltà. Shinichirō Watanabe, tra i migliori registi di animazione televisiva nipponica, è giunto alla fama principalmente grazie alla serie TV Cowboy Bebop (1998-1999), pout-pourri di generi (noir, fantascienza e western) con una notevole colonna sonora jazz e blues, composta da Yoko Kanno ed eseguita dai The Seatbelts. Conclusasi in maniera enigmatica, la serie è continuata con questo lungometraggio, intermedio rispetto alla trama televisiva, che non aggiunge niente al fascino del prodotto originale, tranne che per un animazione più fluida (soprattutto nelle scene d'azione), qualche brano jazz in più e un antagonista nuovo fisicamente ispirato a Bob Dylan. Ma il fascino degli episodi originali, ciascuno dei quali giocato su un tema diverso, è lontano anni luce. Il tentativo di condensare in poco meno di due ore lo spirito della serie non poteva che portare a un risultato modesto.