Rinchiuso in un manicomio criminale, lo psicotico dentista Alan Feinstone (Corbin Bernsen) riesce a fuggire, nascondendosi in una cittadina di provincia nel Missouri. Assumerà l'identità del medico locale, tornando ai suoi passatempi preferiti: la tortura e l'omicidio. Brian Yuzna dirige il sequel del suo The Dentist (1996), realizzando una sorta di remake privo di modifiche sostanziali. Al centro della narrazione, sempre il folle Feinstone (al solito impegnato in funamboliche operazioni ai danni di malcapitati clienti) e la consueta discesa agli inferi, che la sceneggiatura di Richard Dana Smith enfatizza tramite inserti onirici e surreali. Buona dose di eccessi e di grottesco, ma il gioco mostra presto la corda, rivelando la sterilità di un'operazione di cui decisamente non si sentiva il bisogno (soprattutto considerando la fondamentale mediocrità del primo capitolo). Riservato esclusivamente agli appassionati, che senza dubbio gradiranno. Clint Howard è Toothache; musiche di Alan Howarth, fotografia di Jürgen Baum.