L'apparentemente innocua presenza di un topolino bianco, nella casa di una famiglia piccolo-borghese, conduce velocemente la famiglia a un esplosivo e inesorabile declino: dalle dichiarazioni di omosessualità all'incesto, la disfatta è in avanzata.

Per la sua opera seconda (dopo Regarde la mer del 1997), il parigino Ozon non lesina riferimenti, suggestioni e presunzioni: Sitcom, come suggerito dall'indicativo titolo, è una farsa tragica e grottesca che punta a scardinare, in maniera icastica, le assolute nevrosi (e l'istituzione stessa) culturali di una famiglia, testimoniandone direttamente il declino. Ozon mira in alto, vuole sorprendere e si fa carico di analogie importanti – come non pensare a Teorema di Pier Paolo Pasolini (1968)? – per un'operina noiosamente provocatoria, che gioca con il sesso, l'incesto e la bestialità sporcandosi le mani con troppa facilità. Un film politico? Forse nelle intenzioni. Poiché a vincere, nel risultato finale, è la presunzione della mediocrità, che vuole sollecitare stimoli, finendo solo per irritare. Presentato alla Semaine de la critique del 51° Festival di Cannes.
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