Dragon Inn
Long men kezhan
1967
Paesi
Taiwan, Hong Kong
Generi
Avventura, Azione
Durata
111 min.
Formato
Colore
Regista
King Hu
Attori
Lingfeng Shangguan
Chun Shih
Ying Bai
Nella Cina del 1457, l’Eunuco dell’Impero ha dato ordine d’esecuzione per la condanna a morte di un generale dell’esercito macchiatosi di alto tradimento. Tutta la famiglia dell’uomo è stata spazzata via, ma i due figli più giovani, un ragazzo e una ragazza, sono ancora tallonati da chi vuole portare a termine lo sterminio degli affetti del comandante. La missione omicida non va però come previsto e infuria battaglia. 

Dragon Inn arriva quattro anni prima del fluviale capolavoro del genere wuxiapian A Touch of Zen - La fanciulla cavaliere errante, forse il lungometraggio in cui il film di “cappa e spada” viene portato al massimo livello di perfezione artistica, ma rappresenta comunque una tappa importante sotto il profilo storico all’interno della produzione del regista cinese King Hu, attivo nel cinema di Hong Kong e di Taiwan. Dragon Inn è infatti un film dal sapore fondativo in cui il senso dell’avventura e della spettacolarità incontrano gli elementi primordiali, le maschere tipiche e i nodi cruciali della cultura del suo paese: premesse che danno luogo a una roboante epica ancestrale che potrebbe essere considerata, con la giusta dose di approssimazione, l’equivalente eastern della mitologia eretta da John Ford intorno ai codici del western negli Stati Uniti. I passaggi malfermi e gli elementi narrativi stonati, comunque presenti e non sempre legittimati sul piano squisitamente storiografico, non cancellano lo stupore di una messa in scena agile e di notevole respiro, in grado di valorizzare compiutamente tanto gli scorci naturalistici quanto il dinamismo plastico e metafisico degli scontri, delle frecce saettanti e del body counting di morti che non trova requie dal primo all’ultimo minuto. Grande successo al botteghino cinese di fine anni sessanta e, per capire la sua importanza all’interno del patrimonio cinematografico-popolare orientale, basti pensare al modo in cui il taiwanese Tsai Ming-liang l’ha omaggiato, fin dal titolo, in Goodbye, Dragon Inn (2003), straziante film sulla “morte del cinema” in cui un turista giapponese entra a vedere proprio il film di King Hu in un cinema destinato a chiudere da lì a poco, mentre la proiezione è quasi deserta e gli attori della pellicola, Chun Shih e Miao Tien, si riducono a commosse entità fantasmatiche di un tempo ormai perduto.
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