Mike (Liam Neeson), insieme a un gruppo di esperti, deve portare una speranza di vita a dei minatori bloccati per errore nel sottoterra. Questa speranza di vita, però, è osteggiata da una strada chiamata “Ice Road”, il cui nome non promette di cantare vittoria in anticipo. Riuscirà Mike a sfidare la vita e il tempo?

Un film che ha la pretesa di esplorare un genere drammatico, condensato nel rapporto amore-odio di Mike e suo fratello (Gurty/Marcus Thomas), soffocandolo a momenti reconditi del film (la fine e l’inizio). L’ibridazione dei generi, non riuscita in questo film, drammatico e disaster movie, è un'altra variabile che produce questa sensazione di soffocamento. La struttura narrativa del film (la sceneggiatura) non dice nulla di nuovo al panorama audiovisivo, che va a costituire questo genere. In quanto ricalca la più ovvia sfumatura del genere disaster movie, il pericolo rappresentato più dalle conseguenze che dalla causa o cause di queste conseguenze. Una scenografia piacevole nel suo godimento estetico ma ridonante nella composizione dei suoi frame, troppe immagini con la stessa struttura estetica (con poche varianze). Infine, per quanto concerne le prove attoriali non si riesce a dare un giudizio definitivo, in quanto non spiccano delle originalità legate ai movimenti dei personaggi e al loro carattere identitario. Un film che poteva essere previsto prima ancora di guardarlo.