Dinosauri

Un uovo di iguanodonte viene sottratto alla madre e finisce accidentalmente presso un covo di lemuri. Quando l'uovo si schiude, ne esce fuori un cucciolo di dinosauro che Plio, una dei lemuri, deciderà di crescere come un figlio. Allevato tra loro, il valoroso Aladar – dopo che un meteorite avrà distrutto il covo – guiderà la sua famiglia adottiva verso i Terreni di Cova, locus amoenus immune dalle piogge di meteoriti.

Jurassic Disney? Probabilmente. Dà da pensare il fatto che nella casa di Topolino il nuovo millennio venga inaugurato o dalle forzate gag de Le follie dell'Imperatore di Mark Dindal (dello stesso anno) o dal tono conciliante di questo Dinosauri, una fiaba dai vaghi retrogusti buonisti, sommersa dalla prosopopea. Il risultato infatti è una "epica storia americana” – e dispiace moltissimo dirlo – fatta di accettazione del diverso, allevamento dello stesso fino a fargli acquisire quei principi che lo porteranno a salvare i propri cari, lotta con i nemici (i carnotauri Kong e Carnopo) e consapevolezza finale del proprio potere; Aladar diviene la nuova guida dei dinosauri e, manco a dirlo, trova l'amore. Tutto bellissimo nelle intenzioni, ma fuori tempo massimo e insopportabilmente pavido. Realizzato interamente al computer e in tecnica mista, è costato ben 130 milioni di dollari di budget.