Orfeo
Orphée
1950
Paese
Francia
Generi
Mitologico, Sentimentale
Durata
95 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Jean Cocteau
Attori
Jean Marais
François Périer
Maria Casarès
Marie Déa
Juliette Gréco
Edouard Dermithe
Il poeta Orfeo (Jean Marais), bello e famoso, si invaghisce di una sconosciuta (María Casares) che si rivelerà essere la Morte in persona, trascurando la moglie Euridice (Marie Déa), con conseguenze dolorose. Curiosa rilettura del celebre mito da parte dell'originale Jean Cocteau, il quale non poteva esimersi dall'imprimere un'impronta estremamente personale e autobiografica alla narrazione. Secondo capitolo della “trilogia orfica”, composta inoltre da Il sangue di un poeta (1930) e Il testamento di Orfeo (1960), Orfeo è una esplicita dichiarazione d'amore nei confronti della morte, da sempre adorata dal regista che la rende, più o meno apertamente, protagonista delle sue opere. A tratti contorto e verboso, non si fa però mancare momenti acuti e divertenti, come il ritorno di Orfeo dalla moglie (in un aldilà del tutto identico alla casetta borghese della coppia) e le bizzarre contorsioni che il poeta è costretto a compiere per non guardarla in faccia, pena la scomparsa della donna. Visionario e un po' bislacco, non è forse il miglior film di Cocteau ma propone comunque un adattamento moderno, intelligente e autoironico del mito del cantore innamorato, con un ottimo Jean Marais che garbatamente, con il suo personaggio fanatico della poesia astratta, prende in giro gli esistenzialisti parigini del suo tempo. Presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia.
Maximal Interjector
Browser non supportato.