Richard Tyler (Macaulay Culkin) è un bambino impaurito da qualsiasi cosa, che nella sua vita non ha mai sperimentato alcun tipo di avventura per timore di farsi male. Durante un pomeriggio di pioggia, si ripara in biblioteca, dove verrà catapultato in un mondo dai contorni cartooneschi che cambierà per sempre la sua esistenza. Sulla scia di Chi ha incastrato Roger Rabbit? (1988), ecco un altro film che tenta, sei anni dopo Zemeckis, di esplorare il rapporto tra animazione e live action, ma senza raggiungere i risultati sperati né tanto meno i fasti dell'opera citata. Scegliendo come protagonista l'icona degli anni novanta Macaulay Culkin, bambino prodigio di Mamma ho perso l'aereo (1990) e Richie Rich – Il più ricco del mondo (1994), e circondandolo di celebrità assolute in sede di doppiaggio (Patrick Stewart, Whoopi Goldberg, Leonard Nimoy), la produzione pensava di poter dare vita a un prodotto la cui confezione fosse di sicuro appeal, ma la realtà dei fatti è ben più moscia e distante da tali speranze. Il discorso sull'animazione è ormai superato e sa già di stantio, l'idea di mescolare diverse avventure di matrice letteraria appare sicuramente intrigante ma non è mai sostenuta da un'animazione all'altezza, producendo un irrisolto e dimenticabile coacervo di stimoli mal riposti, che ovviamente non ha inciso né tanto meno ha lasciato un segno memorabile nel tempo.