Tokyo Godfathers
Tokyo Godfathers
2003
Paese
Giappone
Generi
Animazione, Drammatico, Commedia
Durata
93 min.
Formato
Colore
Registi
Satoshi Kon
Shōgo Furuya
Rocambolesche avventure nell'ultima settimana di dicembre di un gruppo di senzatetto malinconici (Hana, un travestito, Miyuki, scappata di casa, e Gin, ex-ciclista alcolizzato) che il giorno della vigilia di Natale trovano un neonato in un cassonetto e decidono di andare alla ricerca dei suoi genitori. Il terzo lungometraggio animato di Satoshi Kon (co-diretto con Shōgo Furuya) è la sua opera più atipica e, forse, il suo film migliore: l'autore abbandona la logica meta-cinematografica e i tenebrosi spunti da thriller psicologico di Perfect Blue (1997), e scandisce Tokyo Godfathers con i ritmi e lo spirito di una pellicola di Frank Capra, ma senza eliminare alcune tra le sue principali cifre stilistiche e tematiche. Ne sono prova le sequenze oniriche e i flashback, alcuni personaggi sessualmente ambigui e un sottotesto sociale che analizza "dal basso" l'atmosfera di una Tokyo moderna e asfissiante. Smorzando l'angoscia attraverso incursioni nell'umorismo slapstick, assente nelle opere precedenti, Kon realizza una pellicola di forte spessore, approfondita dal punto di vista psicologico e forte di un'ottima tenuta narrativa. Buona colonna sonora di Keiichi Suzuki. Da segnalare che il film è ispirato al romanzo The Three Godfathers di Peter B. Kyne, che era già stato portato sul grande schermo da John Ford con In nome di Dio (1948).
Maximal Interjector
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