The Blues – Piano Blues
The Blues – Piano Blues
Durata
85
Formato
Regista
Viaggio nel mondo dei pianisti blues: si parte dalle origini del genere, esplorando i talenti degli artisti che hanno fatto la storia della “musica del diavolo”. Il regista Clint Eastwood incontra mostri sacri come Ray Charles, Dr. John o Pinetop Perkins, inframmezzando le interviste con eccezionali filmati di repertorio.
Uno dei sette documentari della serie The Blues, prodotta da Martin Scorsese, che esplora i mille volti di un genere nato nel profondo sud degli Stati Uniti e capace di influenzare la musica di tutte le latitudini (tra i registi degli altri episodi, lo stesso Scorsese e Wim Wenders). La forma narrativa scelta da Eastwood è molto semplice: seduto dietro a un grande pianoforte, Eastwood – anche lui musicista e compositore – dialoga con i più grandi bluesman specializzati negli 88 tasti (oltre ai nomi già citati, Marcia Ball, Jay McShann, Dave Brubeck e Henry Gray), andando alla scoperta del loro percorso musicale. L'artista si “confessa” così al regista innamorato della musica nera, raccontando inizi di carriera, influenze e passioni. L'aneddoto non resta fine a se stesso perché è contrappuntato da una mole considerevole di filmati che immortalano in concerto sia gli intervistati sia coloro che da tempo non sono più tra noi: Fats Domino, Martha Davis, Big Joe Turner, Thelonius Monk e tanti altri. Dal boogie al jazz, l'itinerario musicale viaggia su una partitura continua dove le parole sono indimenticabili (commoventi i racconti di Ray Charles sul suo innamoramento per la musica in tenera età), ma sono soprattutto le note a imporsi. Imperdibile per gli appassionati, godibile e interessante per tutti gli altri.
Uno dei sette documentari della serie The Blues, prodotta da Martin Scorsese, che esplora i mille volti di un genere nato nel profondo sud degli Stati Uniti e capace di influenzare la musica di tutte le latitudini (tra i registi degli altri episodi, lo stesso Scorsese e Wim Wenders). La forma narrativa scelta da Eastwood è molto semplice: seduto dietro a un grande pianoforte, Eastwood – anche lui musicista e compositore – dialoga con i più grandi bluesman specializzati negli 88 tasti (oltre ai nomi già citati, Marcia Ball, Jay McShann, Dave Brubeck e Henry Gray), andando alla scoperta del loro percorso musicale. L'artista si “confessa” così al regista innamorato della musica nera, raccontando inizi di carriera, influenze e passioni. L'aneddoto non resta fine a se stesso perché è contrappuntato da una mole considerevole di filmati che immortalano in concerto sia gli intervistati sia coloro che da tempo non sono più tra noi: Fats Domino, Martha Davis, Big Joe Turner, Thelonius Monk e tanti altri. Dal boogie al jazz, l'itinerario musicale viaggia su una partitura continua dove le parole sono indimenticabili (commoventi i racconti di Ray Charles sul suo innamoramento per la musica in tenera età), ma sono soprattutto le note a imporsi. Imperdibile per gli appassionati, godibile e interessante per tutti gli altri.