Sul pianeta dei Maximals incombe la minaccia di Unicron che è alla ricerca della chiave di transcurvatura che gli darebbe il potere per dominare tutte le galassie. Lo aiuta l’esercito dei transformers Decepticon, guidato da Scourge. I Maximals, però, riescono a nascondere la chiave sulla Terra. Intanto a New York, nel 1994, l’ex soldato Noah (Anthony Ramos) si imbatte per caso in un simpatico transformer della famiglia degli Autobot con le sembianze di una Porche mentre l’archeologa Elena (Dominique Fishback), trova metà della chiave mettendo involontariamente in pericolo la Terra …

Ci sono davvero poche idee in questo settimo capitolo della saga dei Transformers che, cronologicamente, si colloca dopo lo spin off Bumblebee del 2018 e prima del film di esordio del 2007. Dopo la mano sapiente di Michael Bay che ha diretto i primi cinque episodi, questo vede alla regia Steven Caple Jr. apprezzato per Creed II. Per due ore ci troviamo di fronte all’ennesima riproposizione degli scontri tra Autobot – i transformers che si alleano con gli uomini per salvare la Terra – e i Decepticon che hanno intenti più malvagi. Malgrado il budget imponente di 200 milioni di dollari, dobbiamo dire che non tutte le scene di combattimento risultano ben realizzate; spesso sono confuse tanto da non distinguere bene le diverse forze in campo. Ci sono un paio di elementi di novità rispetto agli altri film. Appaiono sulla scena i Maximals, robot con le sembianze di animali terrestri, e il film prova in qualche modo a rendere omaggio alle avventure di Indiana Jones, che viene espressamente citato quando il racconto da New York si sposta sulle Ande del Perù. Troppo poco, comunque, per rendere avvincente Il risveglio e una saga - property di Hasbro - che sembrano aver già raccontato tutto.