Ho visto la TV brillare
I Saw the TV Glow
Durata
100
Formato
Regista
In un sobborgo americano degli anni ’90, l’introverso Owen stringe amicizia con la misteriosa Maddy grazie alla comune passione per The Pink Opaque, una serie televisiva che va in onda in tarda serata. Quando la ragazza gli rivela che la serie potrebbe essere qualcosa di più di un’opera di finzione, la percezione della realtà di Owen inizia a incrinarsi, portandolo a confrontarsi con la propria identità.
Ho visto la TV brillare (I Saw the TV Glow) è il secondo lungometraggio di Jane Schoenbrun, nuovo capitolo nella Screen Trilogy dopo We’re All Going to the World’s Fair (2021). La regista torna di nuovo a trattare temi legati all’adolescenza, all’identità e all’impatto che i media esercitano nella formazione del sé. Qui la serie immaginaria The Pink Opaque è la chiave di volta per comprendere il significato della storia: lo stravolgimento della realtà che essa provoca nel protagonista diventa una potente metafora della difficoltà nel processo di scoperta e accettazione di sé. L’idea del film nasce dall’esperienza personale di Schoenbrun, che ha voluto trattare i temi dell’identità di genere e della transizione non in modo esplicito e centrale all’interno della trama, ma creando sottili allegorie e simbolismi. La crescita personale di Owen è raccontata attraverso una lente fantastica e inquietante, che fonde elementi dell’horror psicologico e atmosfere oniriche e paranormali. Atmosfere messe in risalto dalla fotografia di Erik K. Yue, che attraverso l’utilizzo di luci al neon e colori saturi crea un forte contrasto tra la luminosità artificiale e l’oscurità degli ambienti, come a riflettere il conflitto interiore dei personaggi. I colori e gli inserti in stile VHS ricostruiscono l’estetica anni ’90 e fanno da pendant alle scelte musicali e ai frequenti riferimenti alla cultura televisiva dell’epoca, offrendo così allo spettatore un viaggio nostalgico e inquieto nel passato. La storia di Owen e Maddy, interpretati da Justice Smith e Jack Haven, non offre risposte chiare o consolazioni facili, ma opera attraverso il simbolico e lo spaesamento sensoriale, restituendo una rappresentazione ipnotica e surreale di temi profondamente umani. Coprodotto da Emma Stone e Dave McCary e presentato al Sundance Film Festival 2024, Ho visto la TV brillare si inserisce nel panorama del cinema indipendente come un audace e atipico racconto di formazione, una riflessione intima e personale sulla ricerca dell’identità e del proprio posto nel mondo.