Addio al re
Farewell to the King
Durata
117
Formato
Regista
Seconda guerra mondiale. Il capitano Fairbourne (Nigel Havers) e il sergente Tenga (Frank McRae) arrivano in un villaggio sperduto del Borneo e scoprono che il “re” della popolazione indigena è il disertore americano Learoyd (Nick Nolte). Quest'ultimo accetta di combattere con la tribù a fianco degli Alleati contro i giapponesi, ma il prezzo da pagare sarà altissimo.
Dall'omonimo romanzo di Pierre Schoendoerffer, adattato in sceneggiatura dallo stesso John Milius. Sinfonia mancata di un ritorno panteistico alla natura, ode epica e umanista con le polveri bagnate, presenta evidenti somiglianze con L'uomo che volle farsi re di John Huston (1975) e qualche cenno a Lawrence d'Arabia di David Lean (1962) e Apocalypse Now di Francis Ford Coppola (1979, sceneggiato dallo stesso Milius). Se il film di Huston irrideva con ironia la pretesa superiorità dei bianchi colonialisti, Addio al re mostra un incontro “alla pari” tra civiltà e wilderness, in un'opera pacifista che vuole raccontare impietosamente gli orrori bellici. Peccato che gli intenti siano rovinati da una pellicola spenta, male assortita e mai davvero coinvolgente (nonostante i suggestivi paesaggi), con Nick Nolte impegnato in una recitazione un po' troppo sopra le righe.
Dall'omonimo romanzo di Pierre Schoendoerffer, adattato in sceneggiatura dallo stesso John Milius. Sinfonia mancata di un ritorno panteistico alla natura, ode epica e umanista con le polveri bagnate, presenta evidenti somiglianze con L'uomo che volle farsi re di John Huston (1975) e qualche cenno a Lawrence d'Arabia di David Lean (1962) e Apocalypse Now di Francis Ford Coppola (1979, sceneggiato dallo stesso Milius). Se il film di Huston irrideva con ironia la pretesa superiorità dei bianchi colonialisti, Addio al re mostra un incontro “alla pari” tra civiltà e wilderness, in un'opera pacifista che vuole raccontare impietosamente gli orrori bellici. Peccato che gli intenti siano rovinati da una pellicola spenta, male assortita e mai davvero coinvolgente (nonostante i suggestivi paesaggi), con Nick Nolte impegnato in una recitazione un po' troppo sopra le righe.