Una caccia al vampiro; Dracula e zombi in mezzo a uno sciopero; il fantascientifico ritorno di Vlad l’Impalatore; un adattamento del primo romanzo di vampiri romeno; una love story; un film-collage che attinge da un classico; una triviale leggenda popolare; inserti kitsch generati dall’IA.

Abbiamo ripreso direttamente la sinossi inserita nel catalogo del Locarno Film Festival 2025, dove questo lungometraggio è stato inserito in concorso, per sottolineare l’accumulo di situazioni messe in scena da Dracula, il film realizzato dal bravissimo regista rumeno Radu Jude nello stesso anno di Kontinental ’25. Una serie di sketch continui, che si alternano e che hanno come unico collante un regista – alter ego dello stesso Jude? – che ci guida in questa totale decostruzione del mito di Dracula e che si conclude con una breve storia drammatica nella Romania contemporanea. Jude mette tantissima carne al fuoco nei 172 minuti di una pellicola che soffre di una certa ridondanza e prolissità, nonostante l’interesse per vedere come questa “follia cinematografica” prosegua lungo la sua narrazione non crolli praticamente mai. Gli intenti sono interessanti, andando a descrivere la volgarità di un mondo che ha ormai devastato il mito con forme popolari di dubbio gusto, mescolate a un’altra riflessione (in precedenza Jude aveva realizzato l’ottimo Do Not Expect Too Much From the End of the World del 2023) sull’intelligenza artificiale e le sue derive più grottesche e raccapriccianti. Jude gioca con l’estetica del brutto, ma questa volta rischia più volte di cadere nella trappola di realizzare un “brutto film”: il suo sarcasmo non è in discussione, ma funziona davvero soltanto nell’unico episodio politico del film (uno sciopero contro il capitalista Dracula) e nella caccia a due interpreti che hanno dato vita a un siparietto vampiresco in un triste locale notturno. Per il resto la pellicola è un’accozzaglia senza freni, poco equilibrata e che finisce per rendere l’intera visione estremamente faticosa e decisamente più povera di contenuti di quanto avrebbe potuto essere. Alcune storie sono totalmente superflue e priva di attrattiva, tanto che il film sarebbe stato ben più ricco con una durata decisamente inferiore e numerosi tagli in fase di montaggio. Qualcosa su cui pensare rimane al termine dei titoli di coda, ma non è abbastanza. 


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