L'amore in città

Film a episodi: ne L'amore che si paga (Carlo Lizzani) s'intervistano delle prostitute; in Paradiso per quattro ore (Dino Risi) si parla delle sale da ballo domenicali; in Tentato suicidio (Michelangelo Antonioni) si discute del tentativo di alcuni di farla finita; Agenzia matrimoniale (Federico Fellini) è un'inchiesta giornalistica sotto mentite spoglie; in Storia di Caterina Francesco Maselli e Cesare Zavattini si concentrano su una cameriera che ha abbandonato il figlio illegittimo; infine, ne Gli italiani si voltano, Alberto Lattuada affronta il rapporto degli italiani col sesso femminile.

Sonoro fiasco commerciale per un film che avrebbe dovuto aprire un ciclo e che invece rimase un tentativo isolato e non più perseguito di ricognizione sociale nelle forme scarne, caste e para-documentariste del cinema neorealista. A dimostrazione della sua inadeguatezza a lasciarsi teorizzare in operazioni studiate a tavolino come questa, per lo più concepita da voci tanto diverse come in questo caso. Gli spiriti e i registri dei vari autori all'interno di un contenitore unico appaiono molto disparati, sotto il profilo non solo cinematografico ma anche stilistico, giornalistico e cronachistico. Le redini del progetto erano in mano a Carlo Lizzani, ma si fatica un po' a trovare nell'insieme dell'opera traccia della sua supervisione, nonostante qualche spunto datato ma di buon interesse. L'episodio di Federico Fellini ha, com'è prevedibile, ben poco di documentaristico.